Arce, Cenni storici.
“Giace Arce, e la Rocca in clima dolce, e di aria buona, dirimpetto a mezzogiorno, e nella state molto caldo si soffre, ed il loro territorio è in parte montuoso, e parte di cretole colline ripieno; ma produce grano, granodindia, biada, spelta, vino, ed altresì olio, e ghiande per li oliveti, e quercieti, che vi sono; anzi per l’industriosi abitanti, che quasi tutti dispersi per lo territorio hanno le loro abitazioni, si ritrae molto danaro per lo pollame, e per la frutta.”
Pasquale Cayro, 1811
La storia di Arce ha origine nella notte dei tempi. I primi insediamenti di ominidi sul territorio risale a 700.000 anni fa: tracce d’età preistorica sono state rinvenute in località Torti.
Successivamente la presenza Volsca è attestata dalla creazione dell’arx, primo sito fortificato di Fregellae, alla sommità del colle arcano. Con la conquista romana fu fondata la colonia di Fregellae (328 a.c.) sul pianoro di Opi presso l’attuale Isoletta d’Arce. La presenza in “Arcanum” di una villa di proprietà di Quinto fratello di Marco Tullio Cicerone induce a ipotizzare l’esistenza di insediamenti abitativi anche nella fascia pedemontana. Sui siti di epoca romana nacquero i primi centri altomedievali. A questa età risale la prima attestazione del toponimo Arcis, riportato sulla Cosmographia dell’Anonimo Ravennate (circa il 650 d.c.). Nel 702 Arcis entrò in possesso di Gisulfo I duca Longobardo di Benevento e nell’850 entrò nell’orbita del Principato di Capua. Nel 846 e nell’ 877 fu saccheggiata dai Saraceni mentre nel 973 subì la stessa sorte per mano degli Ungari. Successivamente passò tra le proprietà del monastero di Montecassino fino al 1058, quando ne divenne padrone il normanno Riccardo Conte di Aversa. Nel 1191 Arce e la sua rocca furono prese da Enrico VI di Svevia, imperatore di Germania e padre di Federico II. Quest’ultimo ereditato il Regno di Sicilia ed entrato in conflitto con il Pontefice, in più occasioni visita i territori e le fortezze di confine. Nel 1229 in assenza del Sovrano, recatosi in Terra Santa per la crociata, un esercito pontificio invase il Regno e, portatosi presso Arce, venne respinto dalla guarnigione del castello. L’anno successivo, rientrato in Italia, l’Imperatore dette inizio ad una campagna militare per il recupero dei suoi domini. Nell’agosto del 1230 presso la Chiesa di Santa Giusta a Isoletta fu assolto dalla scomunica. Nel 1265 Arce venne presa dalle truppe di Carlo d’Angiò e nel 1307 fu concessa per la prima volta in feudo a Giovanni Janvilla e nel 1381 al Barone Giacomo Cantelmo. Arce diviene Ducato nel 1475 con a capo la famiglia Della Rovere che ne mantenne il possesso fino al 1580 quando venne venduto a Giacomo Boncompagni. Nel 1796 con l’abolizione della feudalità nel Regno di Sicilia il Ducato di Sora e di Arce vennero reintegrati al Regio Demanio. Nel maggio 1799 le truppe giacobine in ritirata da Napoli misero a sacco la cittadina trucidando civili inermi e saccheggiando le chiese. Il 27 maggio 1849 Giuseppe Garibaldi arrivò ad Arce sconfinando dai territori della Repubblica Romana in direzione Napoli, ma dovette desistere alla sua impresa. Nel 1861 Arce entrò a far parte del Regno d’Italia e nel 1927 a seguito della abolizione della provincia di Terra di Lavoro (Caserta) entrò a far parte della neonata provincia di Frosinone.
Il 29 maggio 1944 dopo un cruento scontro sulle colline di Monte Piccolo e Monte Grande tra le truppe tedesche e quelle alleate, il nostro paese veniva liberato dall’occupazione nazi-fascista.
Fonti bibliografiche
P. Cayro, Storia sacra e profana d’Aquino e sua diocesi, libro I, Napoli 1808 (ristampa anastatica, Pontecorvo 1981)
F. Coarelli, Fregellae, 1981
F. Coarelli e P.G. Monti, Fregellae. 1. La storia, la città, il territorio, 1998
F. Corradini, …di Arce in Terra di Lavoro, Arce 2004
R. Fraioli, Memorie di un paese. Le immagini di Arce nella “filigrana” della storia, Montecassino 2005
G.G. Grossi, Lettere istoriche-epigrafiche e scientifiche illustrative delle antiche città de’ Volsci indi Lazio nuovo, vol.II, Napoli 1816
Ianua Regni. Il ruolo di Arce e del castello di Rocca d’Arce nella conquista di Enrico VI di Svevia, a cura di F. Delle Donne, Arce 2006
A. Nicosia, Un cabreo del 1739 con vedute di paesi del Lazio meridionale, in “Terra dei Volsci. Contributi 1990”, Frosinone 1991
ARCE Historical notes
“Arce lies, and the Rocca in a mild climate, and good air, opposite to noon, and in the very hot state you suffer, and their territory is partly mountainous, and partly filled with cretan hills; but it produces wheat, granodindia, fodder, spelled, wine, and also oil, and acorns for the olive groves, and oaks, which are there; indeed, for the industrious inhabitants, who almost all scattered throughout the territory have their homes, a lot of money is taken away for poultry and fruit. “
Pasquale Cayro, 1811
The history of Arce originates in the mists of time. The first settlements of hominids in the area dates back to 700,000 years ago: traces of the prehistoric age have been found in the locality of Torti.
Subsequently, the Volsca presence is attested by the creation of the arx, the first fortified site of Fregellae, at the top of the arcane hill. With the Roman conquest, the colony of Fregellae was founded (328 BC) on the plateau of Opi near the actual Isoletta d’Arce. The presence in “Arcanum” of a villa owned by the fifth brother of Marco Tullio Cicero leads us to hypothesize the existence of residential settlements also in the foothills. The first early medieval centers were born on the Roman sites. The first attestation of the toponym Arcis dates back to this age, reported in the Cosmographia of the Anonymous Ravennate (around 650 AD). In 702 Arcis came into possession of Gisulfo I, the Lombard Duke of Benevento and in 850 it entered in the orbit of the Principality of Capua. In 846 and 877 it was sacked by the Saracens while in 973 it suffered the same fate in the hands of the Hungarians. Later it passed among the properties of the monastery of Montecassino until 1058, when the Norman Riccardo Conte di Aversa became its master. In 1191 Arce and its fortress were taken by Henry VI of Swabia, emperor of Germany and father of Frederick II. The latter inherited the Kingdom of Sicily and entered into conflict with the Pope, on several occasions he visited the territories and border fortresses. In 1229 in the absence of the Sovereign, who went to the Holy Land for the crusade, a papal army invaded the Kingdom and, brought to Arce, was rejected by the castle garrison. The following year, returning to Italy, the Emperor began a military campaign for the recovery of his domains. In August 1230 he was acquitted of excommunication in the Church of Santa Giusta in Isoletta. In 1265 Arce was taken by the troops of Charles of Anjou and in 1307 it was granted for the first time as a fief to Giovanni Janvilla and in 1381 to Baron Giacomo Cantelmo. Arce became a Duchy in 1475, headed by the Della Rovere family who kept it in possession until 1580 when it was sold to Giacomo Boncompagni. In 1796, with the abolition of feudalism in the Kingdom of Sicily, the Duchy of Sora and Arce were reinstated to the Royal Property. In May 1799 the Jacobin troops in retreat from Naples sacked the town by slaughtering unarmed civilians and sacking the churches. On May 27, 1849 Giuseppe Garibaldi arrived in Arce, crossing over from the territories of the Roman Republic towards Naples, but he had to give up his undertaking. In 1861 Arce became part of the Kingdom of Italy and in 1927 following the abolition of the province of Terra di Lavoro (Caserta) it became part of the newly formed province of Frosinone.
On May 29, 1944, after a bloody battle on the hills of Monte Piccolo and Monte Grande between German and the allied troops, our country was freed from the Nazi-Fascist occupation.
Arce, historiens.
“Giace Arce, et le Roche dans un climat doux, et d’air bon, en plein milieu de la journée, et dans l’état très chaud, on souffre, et leur territoire est en partie montagneux, et une partie de ces petites collines farcies. mais produit du blé, de la grenouille, du biada, de l’épeautre, du vin, ainsi que de l’huile, et des glands pour les oliveraies, et des chênaies, qui existent; en fait, pour les habitants, qui sont presque tous portés disparus dans le pays, on trouve beaucoup d’argent pour la volaille et pour les fruits.”
Pasquale Cayro, 1811
L’histoire d’Arce a commencé dans la nuit des temps. Il y a 700 000 ans, les premières colonies d’hominidés se sont installées sur le territoire : des traces d’âge préhistorique ont été découvertes dans la localité de Torti.
La présence Volsca est ensuite attestée par la création de l’arx, premier site fortifié de Fregellae, au sommet du col d’arcan. La conquête romaine a créé la colonie de Fregellae (328 av. J.-C.) sur le plan Opi, à l’actuelle Isoletta d’Arce. La présence dans “Arcanum” d’une villa appartenant à Quinto, frère de Marco Tullio Cicérone laisse supposer que des habitations existent également dans la partie périphérique. Sur les sites d’époque romaine, les premiers centres altomédievaux sont apparus. A cet âge, le toponyme Arcis a été la première fois attesté sur la Cosmographie de l’Anonyme Ravennate (environ 650 d.c.). En 702, Arcis est entré en possession de Gisulfo I Duc Longobardo di Benevento et, en 850, il est entré dans l’orbite de la Principauté de Capua. En 846 et 877, elle a été pillée par les Saracènes, et en 973, elle a été pillée par les hungrois. Puis il est passé entre les propriétés du monastère de Montecassino jusqu’en 1058, lorsque le Normand Riccardo comte d’Aversa en a pris possession. En 1911, Arce et son roc furent pris par Enrico VI de Souabe, empereur d’Allemagne et père de Federico II. Ce dernier hérite du royaume de Sicile et est entré en conflit avec le souverain pontife, où il visite à plusieurs reprises les territoires et les forteresses frontaliers. En 1229, en l’absence du souverain, qui s’est rendu en Terre sainte pour la croisade, une armée pontificale envahie le Royaume et attaque Arce, mais est rejetée par la garnison du château. L’année suivante, de retour en Italie, l’Empereur a lancé une campagne militaire pour la récupération de ses domaines. En août 1230, il a été acquitté par l’excommunition à l’église de S. Giusta à Isoletta. En 1265, Arce a été prise par les troupes de Carlo d’Angiò et en 1307, elle a été accordée pour la première fois en féodat à Giovanni Janvilla et en 1381 au Baron Giacomo Cantelmo. Arce est devenu Ducato en 1475 avec la famille Della Rovere qui en a gardé la possession jusqu’en 1580 quand il a été vendu à Giacomo Boncompagni. En 1796, avec l’abolition de la féodalité dans le royaume de Sicile, le Duc de Sora et d’Arce ont été réintégrés au royaume napolitain. En mai 1799, les troupes jacobines en retrait de Naples ont massacré la ville en tuant des civils sans défense et en pillant les églises. Le 27 mai 1849, Giuseppe Garibaldi est arrivé à Arce en traversant les territoires de la République romaine en direction de Naples, mais a dû renoncer à son entreprise.
En 1861, Arce intègre le royaume d’Italie et, en 1927, à la suite de la suppression de la province de la Terra di Lavoro (Caserte), elle est entrée dans une nouvelle province nommée Frosinone.
Le 29 mai 1944, après un affrontement brutal sur les collines de Monte Piccolo et Monte Grande entre les troupes allemandes et les troupes alliées, notre pays était libéré de l’occupation nazi-fasciste.