Una sera di giugno un gruppo di amici si ritrova a parlare come spesso accade del loro paese, e cosa si potrebbe fare per renderlo ancora più grazioso e vivibile.
Inizia così la storia della Pro Loco di Arce, una storia come tante altre (ma ad ognuno piace la sua).
Adesso alcuni cenni sul paese di Arce.
Arce è un centro agricolo delle colline orientali della media Valle del Liri. Il territorio è prevalentemente collinare ed è attraversato dai fiumi Liri e Sacco.
Il centro storico è adagiato sulle pendici sud-occidentali del monte di Rocca d’Arce. Dal secondo dopoguerra l’abitato si è spostato verso valle; le nuove abitazioni sono state costruite lungo la strada statale 6 Via Casilina.
Il clima di Arce è tipicamente semi-continentale, a causa della distanza dal mare e della posizione collinare. Le giornate estive, sono calde e afose soprattutto nelle ore centrali della giornata, anche se se, in questo periodo dell’anno è facile assistere a fenomeni temporaleschi, spesso di breve durata, dovuti allo sviluppo verticale termocomvettivo delle nubi che si originano dai monti e si estendono verso la costa.
Gli inverni sono freddi, con le temperature che si aggirano tra lo 0 e i 10 gradi centigradi e che la notte possono scendere anche di diversi gradi sotto lo zero causando così frequenti gelate. Le nevicate non sono molto frequenti durante la stagione invernale, con un accumulo annuo di neve che si aggira tra i 2 e i 5 centimetri, ma in alcuni casi queste ultime possono essere di forte intensità.
Le piogge invece sono particolarmente abbondanti nei mesi autunnali ed invernali, con un accumulo che si stima intorno 1300mm annui, con il picco nel mese di novembre.
Il nome di Arce deriverebbe o dalla funzione di arx, ovvero fortezza, a cui fu adibita in varie epoche, o da Arcanum, il monte su cui è adagiato il paese. La prima volta che si trova il nome di Arce in un documento è nella Cosmographia dell’Anonimo ravennate databile al VII secolo d.C.
Nel 702, Arce venne sottratta all’imperatore d’Oriente dal duca longobardo di Benevento Gisulfo I, divenendo quindi possesso del Ducato di Benevento. Nell’846 e nell’877 Arce fu presa e saccheggiata dai Saraceni. Nel 937 venne presa dagli Ungari. Sul finire del X secolo Arce fu donata dal principe longobardo di Capua ai monaci cassinesi che la tennero fino al 1058, anno in cui se ne impadronì il normanno Riccardo, conte di Aversa. Nel 1191 Arce venne presa da Enrico VI imperatore di Germania. Nel 1230, rientrato dalla Terra santa, Federico II riprese Arce. Nel 1265 Arce, invano difesa dalle truppe di Manfredi, venne presa da Carlo I d’Angiò. Sotto gli Angiò, Arce venne concessa in feudo prima alla famiglia dei Cantelmo, poi a quella dei Della Rovere. La famiglia Della Rovere tenne in feudo Arce sino al 1579, anno in cui venne acquistato da Giacomo Boncompagni (ducato di Arce e ducato di Sora). Nel 1796 terminò il dominio dei Boncompagni ed il paese fu aggregato al Regno di Napoli. Il confine con lo Stato Pontificio era delimitato da 14 cippi confinari.
Arce fu protagonista del passaggio delle truppe francesi, che fuggivano dopo la caduta della Repubblica Partenopea. Nel maggio 1849 il paese fu toccato dal Risorgimento con la presenza del generale Giuseppe Garibaldi e dei garibaldini, in ricordo della quale fu posta una lapide sulla facciata del palazzo comunale.
Nel 1856 fu aperta la strada Civita Farnese che ancora oggi collega Arce con Itri. Il 4 dicembre 1884 fu inaugurata la tratta ferroviaria Roccasecca-Arce, che successivamente fu prolungata fino ad Avezzano. Il paese nel 1927, con lo smembramento della provincia di Caserta, di cui faceva parte, entrò a far parte della provincia di Frosinone. Il 29 maggio 1944 giunsero ad Arce le truppe alleate provenienti da Cassino, le quali posero fine all’occupazione militare tedesca[4].
Arce è un paese situato al sud della provincia di Frosinone, la sua posizione è baricentrica tra Frosinone, Sora e Cassino, infatti la distanza da questi centri è di circa 20 km, situato alla confluenza di due importanti vie di comunicazione la Strada Statale Casilina e la Strada Statale Valle del Liri, inoltre il Comune è servito dalla stazione di Arce posta sulla ferrovia Roccasecca-Avezzano e dalla stazione di Isoletta-S. Giovanni Incarico posta sulla ferrovia Roma-Cassino-Napoli.
Il trasporto urbano è servito dalla ditta Bianchi, mentre il trasporto interurbano dal COTRAL.
E’ attraversata dai fiumi Liri e Sacco i quali si uniscono in prossimità di Isoletta e formano il lago omonimo, il fiume Liri inoltre segnava il confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle due Sicilie di cui Arce faceva parte, ed ha continuato ad essere provincia di Caserta (Terra di Lavoro) fino al 1927 anno in cui Benito Mussolini soppresse la provincia Terra di Lavoro ed Arce venne incorporata alla neonata provincia di Frosinone.
L’economia del paese è rappresentata dai prodotti agricoli come cereali, frutta, olive e foraggi. Varie aziende artigiane nei settori meccanico, alimentare, del legno e del ferro danno lavoro in zona.
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