Lo scontro tra gli insorgenti di “Chiavone” e le truppe piemontesi (11 novembre 1861)

Con la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861 la valle del Liri fu interessata da episodi di insorgenza legittimista finalizzati alla riconquista del territorio e a sostegno del ritorno di Francesco II di Borbone sul trono di Napoli, spodestato dall’invasione garibaldin-savoiarda. Alla repressione di tale fenomeno, incluso dalla storiografia nell’ambito del brigantaggio post-unitario, la nuova entità statale dispiegò numerose forze militari. Il castello di Isoletta, presidiato da diciotto soldati del 43° fanteria comandato dal sergente Eracliano Cobelli, l’11 novembre 1861 fu attaccato da circa 400 insorgenti anti unitari capeggiati dal sorano Luigi Alonzi detto Chiavone e dal colonnello legittimista francese Henri Arnous de Riviere. Nello scontro che ne seguì rimasero vittime otto soldati piemontesi e quattro insorgenti: quest’ultimi si impossessarono del castello mentre i soldati piemontesi superstiti trovarono rifugio a San Giovanni Incarico. In breve tempo anche quest’ultima cittadina fu occupata dalla banda di Chiavone ma la riorganizzazione del contingente piemontese dopo aspri scontri riuscì a respingere gli assalitori oltre il confine. Gli episodi si conclusero con gravi perdite: sul terreno, infatti, rimasero 9 piemontesi e 57 insorgenti (tra loro il De Trazegnies): 11 dei quali presi prigionieri e uccisi brutalmente con un colpo di fucile alla nuca e lasciati insepolti perchè fossero di monito alle “teste calde”.
Nel centro di Isoletta, in via del Palazzo, in un largario sulla stradina che tra ali di case si inoltra e raggiunge il sito ove sorgeva il castello, è stata collocata una lapide marmorea che reca la seguente iscrizione: “Assalita Isoletta da 400 briganti 18 soldati della 7 compagnia del 43 reggimento dell’esercito italiano la difesero strenuamente. A perenne memoria di Casella Bartolomeo da Pallanza, Faloiola Giovanni da Novara, Melati Giacomo da Rieti, Corsini Giovanni da Pallanza, Caselli Barnaba da Rieti, Borella Giacomo da Intra, Rossi Salvatore da Perugia, Plausa Cesare da Perugia morti combattenti da prodi quando il primo con eroico slancio salvava la nazionale bandiera. I commilitoni posero. 11 novembre 1861”. In memoria dei soldati piemontesi caduti nel tentativo di difendere il castello di Isoletta dall’assalto dei chiavonisti.

Bibliografia
F. Riccardi, 1861: Briganti all’assalto di Isoletta e di San Giovanni Incarico, Rivista di Studi Cassinati, 2010
F. Corradini, …di Arce in Terra di Lavoro, Arce 2004
G. Sacchetti, Storia e cronaca di Isoletta, Borgo S. Dalmazzo 1957